Tra il Perugino e il Beato Angelico. 3 giorni in fuga
Difficile da sintetizzare la mia fuga in Val di Chiana e dintorni.
Paesaggio, cibo, arte. Ecco forse così è possibile.
Le foto aiutano il racconto e qui ne troverete parecchie, alcune particolari
Si riferiscono a opere d'arte che ho visto e ad alcuni loro dettagli
Parlano delle donne e della loro capacità di esprimersi attraverso il loro corpo.
Mani, sguardi, corpi immobili nell'ascolto o slanciati ad accogliere la vita.
Nel Museo Diocesano di Cortona l'Annunciazione del Beato Angelico con una Madonna composta, attentissima, che riceve fisicamente le parole dell'angelo.
E ancora Luca Signorelli col suo Compianto sul Cristo Morto. In un angolo sta la Maddalena con le braccia aperte e la fronte corrucciata. È lì, che non capisce.
Sempre a Cortona ho visto questo Albero della Vita, scultura di Andrea Roggi dove la donna è il tramite fisico tra la terra e il cielo con la vita che, letteralmente, la attraversa.
Città della Pieve è un museo diffuso, alle opere del Perugino che la abitano stabilmente si affianca la mostra dedicata, aperta fino al 30 Settembre.
Del Perugino è l'affresco, Cristo in pietà, che rappresenta un'altra Maddalena. Dolcissima, tenerissima, un viso rotondo da fanciulla che tiene la mano di Cristo, muta.
Ultimo quadro fotografato è un Pinturicchio visto in mostra. Si chiama Bambin Gesù delle mani. Sono delicate mani di donna quelle che lo circondano protettive e sostengono il suo piedino.
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